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Gli ultimi arrivati
Per comprendere che cosa fanno i giovani
apprendisti, bisogna partire dalla considerazione che normalmente essi
sono gli ultimi arrivati in cantiere e per questo vengono normalmente
incaricati nei lavori più umili a supporto dei lavoratori più
esperti. Ma talvolta linserimento avviene a livelli più
alti e questo soprattutto grazie alle scuole edili; altre volte ancora
- come si è visto - si entra come figli del titolare e allora
i compiti e le mansioni cambiano, come diceva Antonio di Matera facciamo
lavori meno faticosi. Volendo tentare una sintesi la possiamo trovare
nelle parole di Fabio di Bergamo: a volte faccio il manovale, altre
volte faccio anche cose più difficili, ad esempio fare i parapetti,
o le barriere di protezione. Ancora una volta il questionario ci è
utile per comprendere aggregazioni e articolazioni dei fenomeni. La
qualifica di base che riguarda la maggioranza relativa degli intervistati,
pari al 35 per cento degli apprendisti frequentanti le scuole edili
è quella del manovale. Al secondo posto troviamo il muratore
(20 per cento). In queste due figure, che in qualche modo possono essere
considerate due fasi della stessa professionalità, si concentra
la maggior parte delle attività svolte dai giovani nei cantieri.
Si tratta di definizioni e di qualifiche generiche alle quali si contrappongono
competenze e qualifiche più specifiche in cui alcuni si riconoscono.
Esse riguardano soprattutto tre ambiti dellorganizzazione del
cantiere: lattività di carpenteria, le rifiniture e la
gestione delle macchine di cantiere, dal movimento terra alle gru.
|
Totale Nord
|
Totale Centro
|
Totale Sud
|
Totale Italia
|
-
|
3
|
0,9
|
2
|
1,3
|
0
|
0,0
|
5
|
1,0
|
a
|
3
|
0,9
|
1
|
0,7
|
0
|
0,0
|
4
|
0,8
|
b
|
67
|
20,6
|
25
|
16,6
|
6
|
50,0
|
98
|
20,0
|
c
|
36
|
11,0
|
20
|
13,2
|
0
|
0,0
|
56
|
11,5
|
*
|
numero questionari |
-
|
non risponde |
a
|
A. Caposquadra |
b
|
B. Muratore |
c
|
E. Carpentiere |
Come si vede larticolazione delle mansioni
dei giovani è abbastanza limitata e si concentra su funzioni
contigue a quelle del muratore, con specifiche competenze settoriali,
come nel caso della carpenteria o della pittura. Anche la conduzione
delle macchine, che potrebbe apparire come una specializzazione qualificata,
spesso viene assunta come una variante temporanea dellattività
di muratore, pur restando in prospettiva uno sbocco professionale un
po diverso e che richiede doti e predisposizioni specifiche.
Del resto, siamo di fronte ad imprese di piccole o piccolissime dimensioni,
dove il lavoro dei pochi dipendenti viene distribuito a trecento sessanta
gradi rispetto al processo di produzione. Insomma si tratta di saper
fare un po di tutto. Tra le risposte alla domanda quanti siete
nellimpresa in cui lavori oltre il 51 per cento ha risposto meno
di dieci persone. Se si tiene conto che non ha risposto poco meno del
20%, lavora in imprese con meno di dieci operai il 65 per cento degli
intervistati.
In quanti siete
nell'impresa in cui lavori
|
Totale Nord
|
Totale Centro
|
Totale Sud
|
Totale Italia
|
-
|
33
|
16,3
|
26
|
26,0
|
0
|
0,0
|
59
|
18,7
|
a
|
58
|
28,6
|
17
|
17,0
|
5
|
41,7
|
80
|
25,4
|
b
|
51
|
25,1
|
28
|
28,0
|
4
|
33,3
|
83
|
26,3
|
c
|
15
|
7,4
|
10
|
10,0
|
0
|
0,0
|
25
|
7,9
|
d
|
11
|
5,4
|
11
|
11,0
|
0
|
0,0
|
22
|
7,0
|
e
|
15
|
7,4
|
4
|
4,0
|
0
|
0,0
|
19
|
6,0
|
f
|
17
|
8,4
|
3
|
3,0
|
3
|
25,0
|
23
|
7,3
|
g
|
3
|
1,5
|
1
|
1,0
|
0
|
0,0
|
4
|
1,3
|
|
203
|
|
100
|
|
12
|
|
315
|
|
*
|
numero questionari |
-
|
non risponde |
a
|
da 0 a 5 persone |
b
|
da 6 a 10 persone |
c
|
da 11 a15 persone |
d
|
ida 16 a20 persone |
e
|
da
21 a 31 persone |
f
|
da 31 a 50 persone |
g
|
più di 50 persone |
In imprese di queste dimensioni la regola è
saper fare un po di tutto. E ciò e vero sia dove limpresa
realizza in proprio, sia là dove il ricorso alle squadre è
maggiore. In questo secondo caso, tuttavia, non basta la disponibilità,
ma è necessaria una maggiore competenza e una conoscenza anche
dellorganizzazione del lavoro. Le differenze tra questi due modi
di gestire lorganizzazione produttiva si sovrappongono alle differenze
connesse al tipo di produzione che possono essere sintetizzate nella
realizzazione di un edifico ex novo o invece in opere di ristrutturazione
e recupero. Ancora una volta ricorriamo a Fabio che in poche parole
ci descrive limpresa dove lavora e di cui il padre è titolare:
mio papà fa le cose più importanti, soprattutto la parte
amministrativa, ma fa anche il direttore dei lavori, poi cè
il geometra che ci da i progetti e infine gli operai.
Spesso come emerge dal racconto di Francesco di Perugia le imprese fanno
sia il nuovo che il recupero e lultimo arrivato è a supporto
degli altri operai più esperti. Siamo tre in tutto e abbiamo
lavori con enti pubblici, ora con il comune, stiamo ristrutturando una
scuola. Solo da poco abbiamo cominciato a fare una casa per un privato,
con materiale antico. Io, siccome limpresa è piccola faccio
un po di tutto. E comunque lavoriamo tutti insieme.
Il percorso allinterno dellimpresa può essere colto
dalle esperienze di Claudio, io faccio da manovale e ogni tanto mi fanno
provare a fare qualcosa, per imparare. Le cose le sapevo già
fare, è stato un ripasso; e di Mario là dove sottolinea
che in questa impresa ho dei compiti di maggiore responsabilità.
Faccio un po di tutto ora, più cose rispetto allaltra
ditta dove portavo solo i mattoni. La crescita professionale coincide
con la massima versatilità, così non è infrequente
che dal portare i mattoni si passi ad alzare un muro fino a guidare
una gru, anche se si hanno solo diciassette anni.
A volte - racconta Matteo di Gubbio - il gruista ha da spostare delle
cose, mi chiama e mi fa alzare la gru a me. Ecco non tutti i giorni,
però mi piace, non so se cè un corso per gruista
però mi piacerebbe farlo se ci fosse. È unesperienza
nuova, ma anche unoccasione perché come aggiunge sempre
Matteo poi si guadagna bene.
Lo conferma Paolo, che con Matteo lavora nella stessa impresa.
Allinizio lavoravo con altri operai, ora lavoro anche con mio
padre, anche perché è unimpresa grande, ha 35 operai,
tanti cantieri, si occupa di restauri, chiese. Io ho fatto soprattutto
restauro, anche qualcosa di nuovo, ma più cose vecchie. Io allinizio,
e anche ora, facevo il manovale, ho cominciato a murare le porte, e
poi faccio il gruista, da due mesi. Io preferisco fare il muratore,
però, se cè da guidare la gru lo faccio.
La gru resta una delle macchine meno utilizzate dagli apprendisti, che
sono comunque attratti dalla tecnologia e tendono a servirsene anche
per alleviare la fatica. Ovviamente al primo posto vi è la betoniera,
seguita dal martello pneumatico, ma subito dopo dalla smerigliatrice
e dalla sega. La gru precede soltanto lescavatore.
Ma continuiamo ad ascoltare Paolo: A me piacerebbe fare restauro, non
il nuovo, perché è più difficile, devi studiare
di più, applicarti, se sai fare il restauro poi sul nuovo lavori
meglio, ti viene più facile.
Su questo ultimo aspetto i ragazzi si dividono. Decisivo è il
contesto in cui operano. A Perugia prevale la passione per il restauro,
al Nord, ma anche in alcuni casi a Livorno sono invece il nuovo e lattività
di carpenteria a riscuotere il maggior successo.
Flavio di Livorno: la ditta si occupa di manutenzione e restauro di
case vecchie. E penso che sia il fulcro delledilizia, perché
riprendere tecniche antiche è più complesso. E poi ti
da soddisfazione.
Gabriele di Bergamo alla domanda ti piace di più la ristrutturazione?
risponde che no, mi piace di più il nuovo, perché la ristrutturazione
è più faticosa e pericolosa. Gli fa eco Damiano di Verona:
è bello, ma è più difficile. Secondo me è
meglio la carpenteria, anche se è più impegnativo il lavoro,
ma ora sto ingranando
Daniele ha preso presso la scuola edile la qualifica di carpentiere
muratore qualificato e adesso spera di diventare geometra. Nellimpresa
dove lavora ci sono due geometri, che hanno la mia età, 22-23
anni, poi cè il padrone, e 7-8 operai e lavoriamo in due
cantieri contemporaneamente, una costruzione e una ristrutturazione.
Edilizia abitativa, ma anche industriale, però più abitativa
che industriale. A me piace di più il carpentiere che il muratore,
la ristrutturazione è una roba che non sopporto. Sono luoghi
troppo chiusi e polverosi, poi devi stare attento a tantissime cose,
le travi di legno marce, il muro sassoso che non regge, è più
pericoloso, ecco. Mentre la casa nuova, parti da zero, e man mano che
sali non hai niente sulla testa.
Leonardo, invece ha raggiunto una qualifica più alta, il suo
inserimento è stato graduale, lento, come abbiamo visto, ma ora
la sua collocazione allinterno dellimpresa è decisamente
migliorata. Abbiamo ora 6-7 cantieri aperti, siamo in 13-14, compreso
il padrone, siamo tutti ragazzi, più o meno di secondo livello.
È una situazione abbastanza rara, ma che soprattutto nellItalia
centrale appare più consolidata. Vedremo più avanti quali
problemi di carriera incontri un giovane nelledilizia, qui vale
comunque la pena di anticipare come anche un giovane che ottiene un
incarico di responsabilità come Andrea di Verona si trovi a dover
fare i conti con unorganizzazione del lavoro che richiede sempre
una stretta interconnessione tra coordinamento e operatività.
Per dire a un muratore che sta sbagliando bisogna avere alle spalle
un po di esperienza, devi sapere meglio di lui come si fa. La
scuola serve, ma la pratica non è mai abbastanza. Nel mio cantiere
siamo in sedici a lavorare. Stiamo costruendo tre villette. Io lavoro
e seguo.
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