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Fuori luogo
Il
forte coinvolgimento emotivo riscontrato in alcune specifiche esperienze
si scontra con altre storie dove ledilizia è - come peraltro
si è già visto - un momento di passaggio.
Pierpaolo è nato a Gubbio nel 1980, da pochi mesi ha cominciato
a lavorare in unimpresa edile. È in attesa di partire per
il servizio civile. Il suo futuro sembra comunque lontano dalledilizia.
La sua storia è simile a quella di molti altri ragazzi, il cui
destino è comunque quello di non incrociare la propria vita con
ledilizia: figlio di impiegati, liceo scientifico, la musica,
lavoretti per guadagnare qualche soldo, lincertezza sullutilità
di fare luniversità, la scelta di prendere ogni decisone
dopo aver espletato il servizio militare, E nellattesa? Un lavoro
a tempo determinato. E anche in questo caso è la rete familiare
che lo conduce ad incrociare ledilizia. Ma poteva essere anche
qualcosaltro.
Mio padre è impiegato di banca, mia madre fa la maestra alla
scuola elementare, ho un fratello che va alle medie. Io ho fatto il
liceo, poi mi sono iscritto alla facoltà di lingue, volevo imparare
le lingue a livello grammaticale, invece ho visto che si faceva per
lo più la letteratura, che per imparare linglese dovevo
andare in Inghilterra, però per fare questo ci volevano i soldi
e la famiglia mia mi manteneva, però non mi dava gusto farmi
mantenere, per come sono fatto io, allora siccome avevo dato zero esami,
dovevo partire per fare il militare, dopo 7-8 mesi che aspettavo di
partire mi sono stufato e ho cercato un lavoro.
Un amico di mio zio lavorava in edilizia, e mi ha detto che era disposto
a prendermi, mha preso subito, ho cominciato il 9 di ottobre passato.
Avevo già fatto un po di lavoretti destate quando
studiavo, ho fatto il mastro libraio, la legatoria in pelle, un mestiere
diverso, però cè la manualità, devi creare
un prodotto anche lì.
I primi giorni non sapevo niente, neanche i nomi degli attrezzi, mi
dicevano prendi la palanca! io non sapevo qualera.
Poi dopo i primi 15 giorni qualche cosa ho imparato, duro, duro non
sono!!
Fare ledile mi ha soprattutto cambiato le abitudini.
E rispetto agli amici?
Rispetto agli amici poco e niente, perché sono sempre stato un
tipo abbastanza solitario, gli amici che ho sono quelli con cui vai
a mangiare fuori, a farci una bevuta insieme, di solito uscivo con la
ragazza. Lunica cosa che magari il sabato vado a letto un po
prima, perché sono più stanco. Lunica cosa che faccio
a volte, siccome suono larmonica a bocca a volte vado a suonare
con un mio amico, ho la passione per il blues, il rock, ho imparato
a suonare larmonica per poter suonare il blues. Ecco lunica
cosa che mi dispiace è che facendo il muratore ho poco tempo
per le altre cose, per suonare, per imparare uno strumento ti ci vuole
più tempo. Ho poco tempo per gli hobbies, poco tempo libero,
ho 21 anni e mi piace anche divertirmi, non posso solo lavorare. Infatti
volevo trovare qualche impresa a Gubbio, perché io sono di Gubbio,
così mi potrei alzare un po più tardi la mattina,
e così forse avrei anche un po più tempo libero.
Gli altri magari sono qui - fa riferimento alla scuola edile di Perugia,
dove è avvenuta lintervista -perché il padre fa
il muratore o perché non hanno voglia di studiare, io invece
sono qui per caso, potevo stare in un bar, fare il barista, o unaltra
cosa. Sto qui perché è più facile, prendono un
po tutti, mentre in un alimentari per esempio è più
difficile perché sono gestioni familiari, prendono il figlio,
il nipote. Per questo ho idee un po più libertine - vuol
dire libertarie - io se vedo che non va cambio, vado a Rimini a fare
il cuoco.
Pierpaolo è veramente un ragazzo che non centra nulla?
Fuori luogo? O invece rappresenta unesperienza diffusa, esprime
quella possibilità di incontrare ledilizia che riguarda
probabilmente centinaia di ragazzi che avvicinandovisi ne apprezzano
gli aspetti legati ai rapporti umani, alla forte valorizzazione del
lavoro manuale non fine a se stesso, ma finalizzato alla creazione,
al lavorare insieme, a fare squadra? Il problema è che le condizioni
di lavoro sono spesso dure e non sempre, senza una mediazione come quella
offerta talvolta da enti come la scuola edile, si cerca di incentivare
i ragazzi a restare.
Saremo una cinquantina, nel cantiere dove lavoro io siamo in 7, tre
ragazzi giovani e i restanti più vecchi. Il cantiere dove lavoro
io è abbastanza costruttivo, stiamo ristrutturando delle cascine
patronali antiche vicino a un castello e cè da fare un
po tutto, dalla carpenteria ai muri, alle impalcature. Il muratore
come lavoro è molto sfruttato, perché lavori molto, fatichi,
ci sono difficoltà, però non sei tutelato per niente,
perché alle aziende non gli conviene mettere in regola chi cha
il contratto dapprendista, però lavora come gli altri.
Il richiamo di Pierpaolo a una maggiore attenzione costituisce un elemento
su cui riflettere.
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