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Se arriva loccasione
Abbiamo visto come
prevalga nelle storie raccolte una convinta adesione a considerare ledilizia
una vocazione, la scelta della propria vita.
Prevale nella maggior parte dei ragazzi lintenzione a restare
in questo settore. Si coglie, tuttavia, una generale preoccupazione
sulle difficoltà ad affermarsi e lesistenza di alcune incognite
sul percorso di carriera oggi possibile, tanto da privilegiare, come
si è visto, la scelta dellautonomia imprenditoriale. La
disponibilità a cambiare è più forte tra coloro
che sono stati in qualche modo forzati ad entrare in unimpresa
di costruzioni, mentre avrebbero desiderato fare altro. Abbiamo visto
che in alcuni casi, pochi in realtà, si sarebbe preferita una
strada diversa, talvolta il falegname, talvolta il meccanico.
È il caso di Leonardo che ha scelto questo lavoro perché
mi piace, anche se relativamente e se trovassi di meglio
ed esplicitamente
dichiara la propria disponibilità a cambiare se trovassi un lavoro
che mi da più soddisfazione delledilizia cambierei. Il
lavoro che mi sarebbe piaciuto fare e che ho fatto in nero, è
loperaio meccanico, lavorare in officina. Il meccanico ce lho
nel sangue, anche se non paga.
Rispetto alle testimonianze raccolte la disponibilità a cambiare
lavoro da parte dei ragazzi intervistati attraverso il questionario
appare maggiore. Quasi la metà di essi si dice disponibile a
cambiare settore di fronte a una buona proposta. Il 25 per cento vi
rinuncerebbe per restare e un altro quarto non saprebbe se accettare
o meno.
Alla verifica delle motivazioni che starebbero a monte del cambiamento
il numero delle persone che non risponde sale al 55 per cento, riducendosi
così di fatto il campione disponibile.
Perchè
cambieresti settore di lavoro?
|
Totale Nord
|
Totale Centro
|
Totale Sud
|
Totale Italia
|
-
|
129
|
63,5
|
39
|
39,0
|
7
|
58,3
|
175
|
55,6
|
a
|
7
|
9,5
|
4
|
6,6
|
2
|
40,0
|
13
|
4,1
|
b
|
14
|
15,9
|
7
|
11,5
|
0
|
0,0
|
21
|
6,7
|
c
|
33
|
44,6
|
20
|
32,8
|
2
|
40,0
|
55
|
17,5
|
d
|
10
|
13,5
|
13
|
21,3
|
1
|
20,0
|
24
|
7,6
|
z
|
10
|
13,5
|
17
|
27,9
|
0
|
0,0
|
27
|
8,6
|
|
203
|
|
100
|
|
12
|
|
315
|
|
*
|
numero questionari |
-
|
non risponde |
a
|
non mi piace il lavoro edile |
b
|
fle condizioni di lavoro sono dure |
c
|
per guadagnare di più |
d
|
iper fare il lavoro che
mi piace |
z
|
altro |
Al primo posto dei fattori incentivanti a lasciare
ledilizia vi è la possibilità di guadagnare di
più. Sono oltre il 40 per cento i ragazzi del Sud e del Nord
a scegliere questa motivazione.
Per Pierpaolo la riflessione è amara, ma spiega bene limportanza
della passione per questo lavoro e la scarsa appettibilità
dal punto di vista del guadagno, anche rispetto ad altri settori.
Io, calcolando che sono diciotto giorni lavorativi, in media, arrivo
a prendere sul milione. Avendoci il contratto iniziale, il più
basso, ti accorgi che prendi poco, a me lunica cosa che mi fa
andare avanti è che mi piace imparare le cose, ma sennò
Devi
essere in casi disperati per accettare questo lavoro qua, oppure se
sei extracomunitario e non trovi nulla. Se hai un minimo di testa
non vai a fare il muratore. Le aziende non incentivano i ragazzi,
per questo cè carenza in questo settore. Per quante ore
lavori ti danno poco.
Tra i ragazzi del Mezzogiorno è consistente la quota di coloro
che cambiano perché non si riconoscono nel lavoro che fanno.
Più articolata la risposta dei ragazzi del Centro, dove una
quota consistente avrebbe motivazioni diverse da quelle indicate nella
domanda (27 per cento). Leccessiva durezza del lavoro non sembra
invece essere un fattore decisivo se mediamente la indicano poco meno
del 7 per cento dei ragazzi.
Lincertezza, comunque, sulla reale convenienza a cambiare settore
emerge ulteriormente allorché viene chiesto di individuare
un mestiere alternativo. Qui la percentuale delle risposte sale mediamente
ad oltre il 60 per cento, che per il Sud vuol dire 75, per il Nord
66, per il Centro 48 per cento. Nessuno dei mestieri alternativi tradizionali
sembra attirare un interesse particolare, restando tutti su percentuali
inferiori ai cinque punti. Probabilmente lalternativa riguarda
sempre più il terziario. Ancora una volta Pierpaolo estrae
dal suo cilindro di edile per caso un confronto che deve far riflettere.
A me ha sempre affascinato fare il cuoco, ora anche il muratore mi
piace, ma se penso che il cuoco prende
Mamma mia!!! tutti quei
soldi!!!
Il muratore non arriva a prendere la metà di quello che prende
un cuoco esperto. Beh, io ho sempre detto non farò mai il muratore
perché è il mestiere più faticoso del mondo!
E poi, ecco, sto facendo il muratore. Sono una persona abbastanza
istintiva, un giorno penso una cosa, il giorno dopo unaltra.
Cosa ti piacerebbe fare?
|
Totale Nord
|
Totale Centro
|
Totale Sud
|
Totale Italia
|
-
|
134
|
66,0
|
48
|
48,0
|
9
|
75,0
|
191
|
60,6
|
a
|
6
|
3,0
|
1
|
1,0
|
1
|
8,3
|
8
|
2,5
|
b
|
11
|
5,4
|
4
|
4,0
|
0
|
0,0
|
15
|
4,8
|
c
|
6
|
3,0
|
1
|
1,0
|
2
|
16,7
|
9
|
2,9
|
d
|
7
|
3,4
|
5
|
5,0
|
0
|
0,0
|
12
|
3,8
|
z
|
39
|
19,2
|
41
|
41,0
|
0
|
0,0
|
80
|
25,4
|
|
203
|
|
105
|
|
12
|
|
320
|
|
*
|
numero questionari |
-
|
non risponde |
a
|
lavori di maggiore responsabilità |
b
|
meccanico |
c
|
elettricista |
d
|
camionista |
z
|
altro |
Tornando ai dati emerge
come ledilizia, almeno rispetto a mestieri tradizionalmente
concorrenti come il meccanico, lelettricista o il camionista,
appare competitiva sul piano della qualità del lavoro, ma
sembra talora penalizzante dal punto di vista economico.
Il lavoro di manovale - racconta Daniele - è un livello basso,
insomma, spesso ti spingono ad andare in edilizia perché
non hai alternative
Piuttosto che la fabbrica si va in edilizia,
che almeno è allaperto. Però comunque cè
gente che non vuole stare al freddo, in cantiere, o al sole, e preferisce
farsi le sue ore di fabbrica al coperto
Daniele non cambierebbe,
ma chiamato a parlare di salario fa un confronto utile a comprendere
e che spiega bene perché se non molto motivati i giovani
siano disposti a scegliere la fabbrica. Nelledilizia non si
guadagna tanto bene. Qui il giovane ci pensa un po di più
rispetto alla fabbrica. Perché i primi anni, vedendo quello
che prenderesti in fabbrica con questo tipo di lavoro ti verrebbe
da dire: cambio. Pagano troppo poco per lo sforzo che si deve fare,
e tutta la serie di cose cui si è sottoposti, è un
lavoro molto faticoso. In fabbrica con le tue otto ore riesci ad
arrivare già il secondo e terzo anno a un milione e sette,
un milione e otto. In edilizia per un operaio apprendista per arrivare
a un milione e sei ti ci vogliono quattro, cinque anni, io sono
ancora apprendista, anche se sono uscito da una scuola professionale.
Non viene riconosciuto il passaggio perché purtroppo unimpresa
ha interesse a tenerti così.
Va detto anche che in fabbrica lo stipendio non è magari
quello di un muratore, che può far carriera, andando a scuola
come qui allEdilscuola. In fabbrica è sempre quello
lo stipendio, però non è che devi camminare sui tetti
o smontare impalcature
Gli fa eco Fabio Erre da Bergamo: Io
come operaio semplice prendo molto meno di uno che lavora in fabbrica
e passa il tempo a chiacchierare. Perché la busta paga è
lì, ma loro hanno tredicesime, quattordicesime
Sono
tante le agevolazioni. Si guadagna bene in edilizia quando si comincia
a lavorare in proprio. Perché anche a voler fare straordinari,
i soldi non sono mai abbastanza.
Il problema del guadagno va, comunque, collocato allinterno
di una pluralità di variabili, quali letà, il
tipo di impresa dove si lavora, il contesto territoriale, la qualifica.
È così che in genere chi si trova con il contratto
di apprendista e ha meno di diciotto anni si dichiara soddisfatto.
È il caso di Gabriele di Perugia che appena entrato e riceve
un salario che va da un milione e due, un milione e tre. Ed è
contento perché è meglio che andare a scuola. I soldi
poi li metto in banca, se servono alla famiglia poi si prendono.
Per Mario, diciassette anni, sono ben pagato, per quello che faccio.
Oltre i venti anni lo scontento cresce. Daniele alla domanda secondo
te quale dovrebbe essere un salario più o meno giusto, risponde
non lo so, ma, a ventiquattro anni, se può tenerti apprendista,
pagando molto meno di tasse, come tutti sappiamo
Se prendiamo il caso di Perugia, Gabriele è soddisfatto,
mentre Francesco, più grande, lamenta di essere poco incentivato:
non sono tanto soddisfatto, perché io prendo intorno a un
milione, un milione e cento al mese. Per il lavoro che uno fa non
è tanto giusto, non è ben retribuito. Poi con il contratto
di apprendistato, come il mio, ci sono degli svantaggi che magari
un operaio non ha, tipo quando piove, casse integrazioni, così
Quando
non lavori, non guadagni, non hai coperture né garanzie.
E difficile valutare quale sia la giusta retribuzione. Abbiamo chiesto
a Pierpaolo se uno prendesse un milione e mezzo
Per me è
sempre poco, rispetto ad altri lavori è sempre poco. La carenza
di questo lavoro è la scarsa retribuzione, poi non tutti
sono disposti a fare il muratore. Non è facile, ci vuole
molto occhio, limpegno, devi starci dietro con la testa. Poi
il manovale è lultima ruota del carro, se cè
un errore, qualcosa fatto male, non è che se la prendono
col geometra o col muratore, se la prendono col manovale.
Non la pensa così Paolo, solo di un anno più giovane.
Ora sono contento perché guadagno un milione e mezzo, anche
un milione e sei. Emerge una varietà di salari e di situazioni
che risulta difficile dare un giudizio. Quel che è certo
è che a poco più di ventanni ottenere la qualifica,
ovvero collocarsi a quello che nel gergo comune dei lavoratori è
il secondo dei tre livelli previsti dal contratto nazionale di categoria,
può voler dire essere in una situazione accettabile. È
in qualche modo il raggiungimento di uno status.
Leonardo è contento, ma punta più in alto. Con la
vita che cè adesso i soldi non bastano mai. Io prendo
un milione e sette, un milione e otto al mese, è una paga
elevata, ma con i rischi che corriamo noi
Ecco, già
al terzo livello che prendi sui 2 milioni va bene, io spero di arrivarci
presto.
Matteo a Bergamo e Andrea a Verona in attesa che il nuovo ruolo
di capo cantiere frutti anche sul piano economico confermano e guardano
anche loro avanti. Matteo: secondo me sono pagato bene. Poi salendo
di livello, spero di guadagnare di più. Al giorno doggi
il soldo è il soldo, è quello che comanda. Per Andrea
se ci si da fare si passa di livello e si guadagna bene. E conclude,
riportandoci al discorso iniziale del confronto con altri settori,
io poi tra i miei amici sono quello che prende più di tutti,
anche rispetto alla fabbrica.
Il quadro che ne emerge è come si è visto quanto mai
articolato, le soggettività fanno aggio spesso sulla situazione
generale, sui parametri contrattuali e sulle convenienze. Quel che
sembra comunque indicativo è il permanere nel settore delledilizia
di un certo appiattimento salariale che può risultare nel
caso del muratore disincentivante. Egualmente esistono specializzazioni
che al contrario possono attrarre proprio perché possono
garantire stipendi più elevati e incrementi legati alla produttività
e alla carenza di operai.
Ma, come stanno a dimostrare le storie narrate, non vanno sottovalutati
fattori molto specifici, connessi alla territorialità, ai
contesti familiari o ambientali, a particolari percorsi personali
che finiscono spesso per costituire il margine, il confine sottile
lungo il quale si determina la scelta del restare o del cambiare.
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