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Differenze e diffidenze
Mio
papà mi ha detto della scuola edile e mi ha iscritto. Mi sono
trovato bene, il primo anno era a tempo pieno, dal lunedì al
venerdì, poi mi hanno chiesto in quale impresa volevo andare
e mi hanno preso in unimpresa vicino casa mia come apprendista.
Facevo lavoro e scuola però quelli che vengono dalla scuola sono
un po mal visti e cercano di tenerti sotto, poi ho finito anche
il secondo anno e mi hanno dato il diploma di operaio edile già
16 anni.(Andrea)
Attraverso dei volantini ho saputo della scuola edile e mi sono iscritto:
Il primo anno era a tempo pieno, il secondo venivo una settimana al
mese perché volevo imparare bene, così anche se a vessi
continuato gli studi serali, male che mi vada dopo almeno conosco un
mestiere (Damiano)
Il corso di apprendistato alla scuola mi è servito relativamente
perché mi hanno fatto fare cose che non avevo fatto, tipo muratura,
poi ho imparato di più sul cantiere. Per me si impara più
con la pratica che con la teoria (Leonardo)
Il corso della scuola edile mi è servito per la sicurezza e ti
insegnano ad essere indipendente (Flavio)
La formazione è importante ma se trovassi un lavoro meno pesante
lo fare. Però qui sto bene (Mario)
La scuola edile mi piace di più della scuola perché studi
la teoria e poi la metti in pratica. Voglio sentire se ci sono dei corsi
per come aprire una ditta per sentire anche come mi devo comportare(Matteo)
Il corso lho fatto anche per una cultura mia perché ti
insegna delle cose che poi ti servono perché a parte il certificato
ti serve proprio imparare il mestiere (Francesco)
La scuola è utile ti aiuta molto ti fanno leggere il disegno.
Continuerò a fare la scuola edile(Paolo).
Tutti i ragazzi intervistati hanno frequentato corsi preso le locali
scuole edili: come è stata da loro vissuta? Come si vede dalle
loro parole emerge una consapevolezza diffusa della loro fondamentale
rilevanza.
La scuola edile permette di imparare ciò che non può essere
provato sul cantiere; la teoria non è distante come nella scuola
pubblica perché attraverso il lavoro la si può mettere
in pratica. La scuola edile permette di conoscere la cultura del cantiere
e la sua organizzazione prima dellingresso nel mondo del lavoro;
aiuta rispetto alla sicurezza a rendersi consapevoli dei rischi per
se stesso e per gli altri e fornisce gli strumenti per evitarli.
La scuola edile, inoltre, accelera il processo di acquisizione delle
competenze. La scuola edile è un incentivo ad andare avanti e
a crescere nel settore, a continuare ad imparare. Ma è opinione
comune che la vera pratica ed esperienza si faccia in cantiere.
La scuola edile, inoltre, supplisce allinsegnamento che una volta
proveniva dai più anziani che lavoravano in cantiere. Oggigiorno
è ancora possibile trovare in cantiere colleghi disponibili a
guidarti ma questa condizione è strettamente legata alla tipologia
di impresa, soprattutto al comportamento dellimprenditore che
ha saputo creare un clima confortevole. Abbiamo visto come
a ciò si aggiungano elementi negativi che non facilitano questo
clima, come ad esempio la presenza dei cottimisti che lavorano più
in funzione del tempo che non della qualità del prodotto. Ciò
spesso è di ostacolo allapprendimento.
Le parole di Daniele ci confermano questi elementi. Tutti i corsi che
ho fatto non li ho fatti per niente. Questa scuola lho fatta perché
oggi non cè più loperaio che ti insegna, oggi
è tutto a cottimo, non impari a lavorare perché si fa
tutto in fretta. Ti fan vedere una realtà che non è proprio
quella delledilizia, o sai fare qualcosa o sennò malta!
Ti fanno fare il manovale. Io sono stato fortunato che nella scuola
mi hanno insegnato tanto, anche lavorando in impresa.
Cè forse da dire che alcune scuole edili hanno saputo rispondere
meglio alle aspettative dei ragazzi ed altre meno. Come si è
visto la piena soddisfazione si riscontra soprattutto nelle testimonianze
provenienti dalle scuole del Nord.
Un consenso più tiepido si registra tra i ragazzi delle regioni
del Centro. In particolare, ci si lamenta che si è in troppi
a frequentare; che la scuola vera è quella del restauro,
che la scuola serve a chi non sa niente. Dice Diego: siamo tanti poche
ore, forse il corso si potrebbe fare meglio, la scuola edile quella
vera funziona bene è quella del restauro io non lho fatta
perché avevo già studiato 5 anni di Istituto. Per Pierpaolo
invece cè troppo gente a me che non so fare niente mi è
servita ma a quelli che sanno fare le cose non serve. Per me è
utile perché non sono capace a fare il muratore siamo 13, 14
persone troppe e si impara male.
Si arriva poi alle testimonianze del Sud dove si riscontra un atteggiamento
di superficialità e di sfiducia. Per Marco la scuola edile non
mi ha dato molto; per Gaetano la scuola edile è utile, ma si
impara soprattutto la teoria, la pratica è nel cantiere.
Queste reazioni possono essere così ipoteticamente motivate.
Il Nord forse ha posto più attenzione alla sua utenza, ha studiato
il suo target group ed è coadiuvato da una situazione territoriale
che vede il settore edile come il settore più radicato nella
tradizione. Nelle regioni centrali invece questo radicamento nella tradizione
è molto meno frequente, quasi episodico e frammentato; inoltre
le origini familiari sono di ceto sociale più elevato, il livello
distruzione dei ragazzi è più alto perché
anche se molti di loro possiedono il diploma di terza media hanno comunque
interrotto gli studi durante le scuole superiori, con leffetto
di vedere accentuata la domanda di qualità del lavoro e dei rapporti
sociali. Appare anche più esigente la richiesta sui corsi che
si sintetizza nella denuncia delleccessivo affollamento. In questi
ragazzi assume, inoltre, una rilevanza particolare il lavoro in cantiere,
che finisce anchesso per essere un elemento di maggiore selezione
dellattività formativa specifica. Il Mezzogiorno, infine,
vive da sempre una situazione di svantaggio rispetto al resto dellItalia.
Da sempre è vissuto come il luogo con il più alto tasso
di disoccupazione, come il luogo in cui le regole non vengono rispettate,
dove laccettazione sociale tra le classi è più difficile,
dove ruoli e status hanno un rilievo particolare e dove poco si reagisce
ad essere di più di quello che si è. Ne consegue che a
parte i casi di figli di imprenditori, con diploma di scuola superiore,
per i quali è stata determinante lesperienza con il padre,
tra gli altri ragazzi prevalgono superficialità e sfiducia. Probabilmente
ciò si deve anche al fatto che la scuola edile non sempre risponde
al suo compito di trovare loro unoccupazione, in quanto il territorio
in cui è ubicata non glielo consente.
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