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La Motivazione al Ruolo di Tutor Aziendale

Riflettere su funzioni - caratteristiche - ruolo del Tutor è importante, perché è su questa base che la azienda si orienterà nella scelta della figura incaricata di seguire l'apprendista. Qualsiasi discorso sulle funzioni, sulle caratteristiche e sul ruolo del Tutor parte dal principio che la formazione promuove la crescita personale e professionale e che il ruolo principale del Tutor aziendale è quello di "faciliatore e attivatore del processo di apprendimento". Le competenze di base del Tutor sono quelle che tendono a creare condizioni favorevoli per l'inserimento dell'apprendista e sono ritenute determinanti per l'applicazione pratica dei saperi tecnico - professionali. Tra queste:

saper spiegare il funzionamento dell'intera organizzazione aziendale
conoscere le caratteristiche del profilo professionale, oggetto di apprendistato
saper dare dimostrazioni tecniche di come si imposta, organizza, svolge e valuta una certa attività o processo
saper svolgere funzione di guida, supporto emotivo e protezione nei confronti dell'apprendista per la costruzione di una sua identità professionale e sociale
saper diagnosticare e riconoscere l'insorgenza di problemi
sapersi relazionare con l'apprendista nell'ascolto delle aspettative e delle difficoltà

sapersi relazionare con i colleghi di lavoro per facilitare l'integrazione dell'apprendista nel contesto di lavoro

La motivazione alla formazione del tutor aziendale

La leva della formazione apre all'impresa la possibilità di puntare sulle risorse umane come uno degli elementi strategici per collocarsi e mantenersi nel mercato nelle migliori condizioni. L'assunzione dell'apprendista consente in concreto, oltre alla riduzione dei costi di lavoro attraverso gli incentivi e le facilitazioni, di disporre di una risorsa giovane da plasmare e formare per una qualificazione che tenga conto delle specifiche esigenze aziendali. Mentre le capacità professionali possono essere anche molto specialistiche, è opportuno sviluppare maggiormente per le persone che da tempo lavorano in azienda doti comunicative e didattiche verso i neoassunti. Queste sono alcune delle ragioni concrete che motivano l'intervento formativo in favore del Tutor aziendale, per metterlo in grado di avere competenze formative. L'impresa che assume è un'impresa in crescita e la professionalizzazione delle proprie risorse umane contribuisce a sedimentarne lo sviluppo. E' interessante sottolineare che nel processo di apprendistato la formazione dentro e fuori dell'azienda è elemento strategico. Mentre la formazione all'interno dell'azienda è più visibile in quanto avviene nell'ambiente di lavoro, per quanto riguarda la formazione extra aziendale deve crescere la consapevolezza della sua importanza. Per comprendere meglio come la formazione esterna contribuisca in modo determinante alla relativa "certificazione di apprendimento", ecco, a grandi linee, lo svolgimento nelle sue fasi principali. L'Agenzia di Formazione incaricata del percorso extra-aziendale

  • scambia con il Tutor informazioni relative all'apprendista e alla sua posizione in azienda, in un incontro preliminare all'avvio del corso
  • analizza e definisce con il Tutor il programma formativo, i contenuti delle lezioni e il calendario dei tempi di svolgimento

Queste modalità operative sono indispensabili per consentire al Tutor aziendale di comprendere e verificare se la formazione extra-aziendale è in grado di far acquisire all'apprendista le conoscenze rispondenti alle necessità/aspettative dell'azienda e quindi come la formazione in azienda può integrare queste conoscenze e competenze. Per essere in grado di seguire passo dopo passo questo processo al Tutor può risultare utile conoscere concetti e parole - chiave usate nella prassi formativa. A questo punto il Tutor aziendale insieme all'Agenzia di Formazione definisce:
- quali conoscenze apprese nella formazione extra-aziendale possono essere verificate ed applicate nel contesto dell'impresa
quali competenze possono essere apprese o approfondite dentro l'azienda.
A titolo di esempio per il Tutor ecco alcuni contenuti/argomenti che nel seguente schema si riferiscono sia alle competenze di base e trasversali, sia a quelle tecnico-professionali affrontate nella formazione extra-aziendale, nell'ottica della unitarietà di obiettivi tra percorso formativo interno ed esterno all'azienda.

Competenze di base e trasversali Competenze tecnico-professionali
identità dell'azienda in cui l'apprendista opera normative in materia di lavoro
diritti e doveri dei lavoratori normative sulla sicurezza e la salute
conoscenze linguistiche
conoscenze matematiche
qualità e organizzazione
comunicazione in azienda
relazioni interpersonali
il proprio progetto di vita e di lavoro
conoscenze tecniche, nozioni e regole indispensabili per l'esecuzione dei compiti
competenze relative ai principali materiali usati
capacità di elaborare informazioni tecniche relative al lavoro da svolgere
capacità di eseguire in modo (relativamente) autonomo operazioni semplici
capacità di adottare comportamenti basati sui principi di sicurezza ed igiene
conoscenza delle modalità tecniche necessarie per assicurare la qualità dei prodotti
conoscenze (nozioni-regole-formule) indispensabili per l'esecuzione delle lavorazioni
capacità di interpretare documenti di lavoro
capacità di predisporre semplici piani di lavoro e di eseguire in modo (relativamente) autonomo operazioni complesse
capacità di effettuare il controllo standard dei risultati e di risolvere semplici criticità

Appare dunque evidente che la formazione del Tutor aziendale come interfaccia tra la formazione dell'apprendista, dentro e fuori l'azienda, risulta strategica e fondamentale. La legislazione attribuisce, sul piano operativo, al Tutor aziendale la funzione di "assicurare il necessario raccordo tra l'apprendista sul lavoro e la formazione " ( Decreto art.4). Per raggiungere questa funzione di raccordo, al Tutor si richiede di completare l'attività di affiancamento con la gestione delle fasi formative previste dal percorso teso a facilitare all'apprendista l'acquisizione delle abilità tecnico-professionali. Il punto di partenza sta nella convinzione e nella consapevolezza dell'impresa che lo sviluppo delle potenzialità dell'apprendista, in quanto investimento in "capitale umano", sono garantite anche dalle capacità formative del Tutor. Ecco in concreto come il Tutor attua tale raccordo:

  • elaborando insieme all'Agenzia di Formazione e con l'apprendista il Percorso Individuale di Formazione (PIF)
  • individuando, sempre in accordo con l'Agenzia e con l'apprendista, le modalità operative che permetteranno di contestualizzare in azienda le acquisizioni fatte dall'apprendista con la formazione esterna
  • rappresentando per l'apprendista un supporto continuo sia a livello psicologico, sia a livello di cultura del lavoro, sia a livello di competenze tecnico-professionali
  • assicurando attraverso contatti continui con l'Agenzia di Formazione, il monitoraggio dello stato di avanzamento del percorso formativo individuale e proponendo eventuali modifiche di miglioramento
  • valutando il livello di impegno e coinvolgimento dell'apprendista anche nella prospettiva della certificazione finale.

Quindi l'intervento formativo proposto per il Tutor aziendale ha come obiettivo di svilupparne il ruolo fornendo gli strumenti necessari affinché possa acquisire capacità di analisi e diagnosi delle conoscenze/competenze necessarie e richieste all'apprendista, soprattutto sapendo trasmettere ed esplicitare le proprie conoscenze. Tutte questa considerazioni indicano l'esigenza di inquadrare la formazione dell'apprendistato nello scenario più vasto dell'imprenditorialità con i valori e le conoscenze tecniche che ne costituiscono il patrimonio vitale. L'importanza della risorsa umana nell'attività formativa richiede all'Impresa e al Tutor di essere parti attive. L'assunzione del ruolo di guida diventa il momento centrale in cui il Tutor, accettando il ruolo di "Maestro di Esperienza e di Competenza", attua il passaggio dalla conoscenza implicita posseduta ( il " colpo d'occhio", la sensibilità concreta-operativa) alla conoscenza esplicitata (la capacità di trasmettere il sapere professionale che l'apprendista deve acquisire). Il dipendente individuato dall'azienda come Tutor per la formazione dell'apprendista, per esplicare il compito affidatogli fa certamente ricorso alle conoscenze e competenze acquisite durante gli anni di lavoro. Ciò tuttavia non basta, non può considerare questo suo bagaglio di "saper essere e saper fare" come un bene immutabile. E' opportuno un aggiornamento che lo conduca verso il nuovo ruolo e lo metta all'altezza delle esigenze che tale ruolo richiede . Al Tutor dunque si richiedono conoscenze e competenze tali da consentirgli di applicare, tra le altre, la tecnica didattica del coaching .

Il percorso formativo Tutor aziendale come Maestro di Esperienza e di Competenza

Il corso di formazione per Tutor aziendale adotta una metodologia più vicina al Laboratorio (workshop) che alla tradizionale formazione di aula. Possiamo considerare il vissuto esperenziale del Tutor come occasione di scambio e riflessione, un punto di partenza che sia facilitatore della trasmissione dal sapere "implicito" al sapere "esplicito". Per questo la struttura del corso come Laboratorio. che parte dall'esperienza dei partecipanti, rappresenta una sorta di "contenitore" per la riflessione e l'individuazione dei confini entro i quali collocare le funzioni di questo ruolo e le sue specifiche problematiche. Si tratta dunque di utilizzare il gruppo in aula come gruppo di lavoro per individuare conoscenze-capacità-comportamenti funzionali al ruolo di "Maestro di Esperienza e Competenza" in particolare quando questo è svolto nel settore delle costruzioni.

Un progetto di percorso breve di formazione

del Tutor aziendale può essere il seguente, in cui il Laboratorio prevede

8 ore si formazione in aula articolate in "incontri tematici" di 2 ore ciascuno

per almeno 1 - 2 volte a settimana da svolgersi in orario lavorativo se il Tutor è un dipendente dell'impresa. Qualora il Tutor fosse lo stesso titolare dell'impresa, nel caso quindi di impresa artigiana o di impresa con meno di 15 dipendenti, il corso potrà svolgersi al pomeriggio-sera o al sabato mattina. Occorre tuttavia pianificare attentamente il percorso che ha le caratteristiche di essere breve e di mettere in pista di formazione molte persone. Quindi Coordinamento e docenti di devono rappresentare un punto di riferimento qualificato e qualificante il progetto formativo. Questo percorso di base consente al Tutor aziendale di appropriarsi di contenuti e strumenti mirati all'accompagnamento dell'apprendista in azienda. Il programma di formazione del Tutor prevede l'attuazione di moduli didattici successivi che consentano un percorso flessibile.

I perché della formazione del Tutor

Per essere all'altezza del compito affidatogli, il Tutor deve investire nella propria formazione e autoformazione in modo "continuo e ricorrente" senza accontentarsi di "spendere" i saperi già acquisiti. In realtà non sono acquisite una volta per sempre le capacita' di

comunicare in modo efficace i valori dell'impresa già nella fase di accoglienza
motivare l'apprendista verso l'obiettivo della crescita individuale e professionale
comunicare l'importanza della prevenzione del rischio e della sicurezza.

Obiettivi della formazione del Tutor

favorire l'evoluzione delle competenze necessarie per la gestione del processo formativo on the job e per l'accompagnamento dell'apprendista dall'accoglienza all'integrazione nell'impresa

aggiornare le competenze professionali in un processo di formazione continua.

 

FORMEDIL
Ipotesi di Articolazione del Laboratorio
Tutor aziendale come Maestro di Esperienza e di Competenza

Contenuti del Percorso

FORMEDIL: Percorso modulare per la formazione del Tutor
Primo incontro
Identità dell'Impresa Edile
Obiettivo didattico:
favorire nei partecipanti la consapevolezza dell'attività di impresa che trasmette all'apprendista: valori - processi lavorativi - competenze
Contenuti:
sviluppo del processo lavorativo (input/output)
definizione dell'area di attività e delle competenze

Secondo incontro
Maestro di Esperienza e di Competenza
Obiettivo didattico:
favorire l'acquisizione da parte dei partecipanti della conoscenza dei confini della dimensione del Tutor aziendale
Contenuti:
esplicitazione del vissuto professionale
definizione di maestria e responsabilità
vantaggi personali che derivano dall'essere Maestro di Esperienza e di Competenza nell'Impresa

Terzo incontro
Assunzione del ruolo di Tutor aziendale
Obiettivo didattico:
favorire nei partecipanti la consapevolezza della responsabilità assunta nel processo formativo dell'apprendista
Contenuti:
definizione del significato di competenza come professionalità
realizzazione di una mappa dei saperi impliciti ed espliciti

individuazione dei livelli di competenze richieste dal profilo professionale
Quarto incontro
Normative e Regole della Formazione nell'Apprendistato
Obiettivo didattico:
far acquisire ai partecipanti il significato di formazione per l'apprendista e far comprendere, attraverso il confronto e lo scambio, il progetto formativo rivolto all'apprendista
Contenuti:
conoscenza delle leggi nazionali e regionali per l'apprendistato
definizione e applicazione nei diversi ambiti del settore edile
individuazione delle modalità per realizzare tale percorso

Metodologie Adottate

- Lezioni frontali brevi
- Lezioni interattive
- Continuo scambio (feedback)
- Brainstorming
- Lavori individuali e di gruppo
- Confronto nel lavoro di gruppo
- Simulate
- Role playing
- Utilizzo delle principali tecniche di comunicazion
e

Strumenti di lavoro:

griglie
fogli di lavoro
schede
lucidi

Il percorso modulare permetterà al Tutor aziendale di acquisire competenze per svolgere in modo consapevole le seguenti funzioni
- facilitare la comunicazione interpersonale
- individuare le competenze necessarie per lo specifico lavoro all'interno dell'organizzazione
- facilitare l'apprendimento delle competenze per gli apprendisti assunti - trasmettere i saperi consolidati e che caratterizzano l'azienda
- trasmettere la conoscenza del Mercato del Lavoro (legislazione - contratti - regole)
- trasmettere conoscenze relative alla cultura del lavoro (diritti - doveri)
- sviluppare il ruolo di "Maestro di Esperienza e di Competenza"

Occorre la piena consapevolezza del Tutor rispetto a queste 10 domande
1. Nella azienda in cui il Tutor opera, la formazione per l'apprendista è un ulteriore obbligo di legge o rappresenta anche un plus valore sia per l'impresa che per l'apprendista?
2. L'azienda intende investire sull'apprendista, considerandolo una risorsa umana da arricchire nella sua competenza?
3. Ci sono in azienda le condizioni per cui l'apprendista si senta coinvolto e pronto ad impegnarsi ?
4. L'apprendista è informato circa l'utilità del percorso formativo che lo attende?
5. Come ritiene il Tutor aziendale che la formazione dell'apprendista rappresenti un investimento?
6. Quali risultati pensa di ottenere mediante la formazione a proposito della crescita personale e professionale dell'apprendista?
7. Quali competenze dovrebbe acquisire l'apprendista per essere una risorsa per l'azienda?
8.Quali potenzialità dovrebbe sviluppare l'apprendista e in quali ambiti di attività gli piacerebbe essere impegnato?
9.Quali conoscenze - capacità - abilità l'azienda si aspetta che l'apprendista impari o sviluppi?
10.A seguito del corso di formazione il Tutor si percepisce pronto per svolgere a pieno titolo il suo ruolo?

Ecco una Scaletta delle Azioni Specifiche in cui il Tutor è Coinvolto

fase iniziale

  • presentare l'azienda, l'organizzazione, le persone, il contesto specifico
  • spiegare il significato del comportamento on the job
  • procedere alla definizione del "patto" tra il Tutor e l'apprendista
  • considerare l'apprendista come "persona che sta imparando" essendo consapevole del proprio ruolo di guida

fase intermedia

  • condividere il linguaggio
  • conoscere il progetto formativo extra aziendale svolto dall'apprendista
  • porsi come aiuto fondamentale per chiarire all'apprendista cosa aspettarsi dall'esperienza
  • definire i risultati attesi dalla formazione e come conseguire tali risultati
  • sistematizzare le conoscenze teoriche, le informazioni, i concetti chiave calandoli concretamente nell'esperienza
  • ascoltare i problemi tenendo conto del punto di vista dell'apprendista

fase finale

  • proporsi come referente per lo svolgimento delle verifiche
  • fare una valutazione finale per "tirare le somme" sui risultati raggiunti ( livello di autonomia - responsabilità - competenza - livello di inserimento nell'ambiente lavorativo) e sul livello delle prestazioni dell'apprendista

Un intervento di questo tipo rappresenta una tecnica di coaching che il Tutor aziendale adotta oltre il semplice affiancamento per accompagnare l'apprendista verso una graduale e positiva autonomia.

Il Tutor

  • fa "vedere" all'apprendista come si opera secondo lo stile dell'azienda
  • spesso richiama le nozioni appresa in aula
  • poi lascia che l'apprendista agisca in "relativa" autonomia
  • al temine scambia con l'apprendista un feedback utile al miglioramento della prestazione sperimentata.

Per giungere ad una valutazione globale del livello di apprendimento dell'apprendista il Tutor segue e osserva, scambiando feedback con tutti i soggetti coinvolti nelle varie fasi iniziale intermedia finale del processo formativo
Come previsto dalla normativa il Tutor valuta il livello delle prestazioni dell'apprendista e contribuisce alla loro "certificazione" finale relativa all' intero percorso formativo dentro e fuori l'azienda. Dunque è compito del Tutor rilevare e valutare la qualità delle prestazioni dell'apprendista con riferimento a quanto indicato nel percorso individuale di formazione.


Il Tutor fa l'analisi e la diagnosi per valutare attraverso tre tipologie di azioni:

  1. osservazione diretta del comportamento professionale e sociale dell'apprendista nel contesto di lavoro
  2. colloqui con le persone dell'azienda con cui l'apprendista ha svolto i compiti affidatigli
  3. colloqui con l'apprendista prima - durante e dopo l'attuazione del compito affidatogli

In questi diversi momenti il Tutor ha l'opportunità di rilevare se, e in che misura, l'apprendista dimostra di saper:

- comprendere il senso del compito
- applicare le nozioni apprese
- adottare un comportamento attivo ed adeguato allo specifico compito



* L'esigenza di valorizzare professionalità e competenze attraverso l'apprendimento attivo e partecipato comporta capacità di pianificazione e disponibilità al cambiamento in termini di miglioramento continuo.


Lo Stile del Tutor Aziendale

Gli stili di comportamento variano in quanto ogni persona attribuisce significati diversi alle differenti situazioni e tende a privilegiare un comportamento piuttosto che altri. Ogni stile di comportamento è caratterizzato da punti forti e punti deboli; il più funzionale ed efficace è quello maggiormente in sintonia con la situazione e con la persona.
Il Tutor facilita l'integrazione nel contesto lavorativo soprattutto a livello della relazione interpersonale, fornendo sostegno emotivo, agevolando il raccordo tra le aspettative dell'apprendista e le aspettative dell'azienda.
Il Tutor ha funzione di sostegno per facilitare l'apprendimento delle conoscenze/competenze che caratterizzano il profilo dell'apprendista.
Il Tutor opera per far superare il divario tra le conoscenze/capacità già possedute dall'apprendista e le competenze necessarie per il compito.

Tutor Aziendale Nuovi Contenuti

Come più volte sottolineato, il Tutor è una figura istituita al fine di assicurare il necessario raccordo tra l'apprendimento sul lavoro e la formazione esterna. L'azienda, nella scelta della persona che verrà incaricata di seguire l'apprendista, deve tenere conto delle funzioni e delle caratteristiche necessarie per diventare Tutor. La formazione condivisa tra azienda e Agenzia di Formazione richiede uno stretto collegamento tra queste organizzazioni per il raggiungimento di obiettivi e risultati condivisi. Per questo, nell'accettare l'incarico di affiancare l'apprendista, il Tutor assume un impegno su diversi livelli:

  • verso l'apprendista in quanto assume il ruolo di "maestro di apprendistato" che accompagna e guida durante il processo di inserimento lavorativo
  • verso l'azienda in quanto è garante dell'investimento di tempo e risorse nella formazione professionale dell'apprendista
  • verso l'Agenzia di Formazione in quanto mantiene stretti rapporti per informare sul percorso di apprendimento (aspetti positivi ed eventuali situazioni criticità).
Il Tutor è informato sui contenuti dell'attività formativa, sul calendario, sui tempi di svolgimento del programma e sui progressi dell'apprendimento.

Il Tutor verifica l'applicazione del modello formativo che collega l'aspetto nozionistico e teorico in aula con quello pratico lavorativo in laboratorio e in azienda.
Il Tutor ottiene un feedback (informazioni di ritorno) attraverso frequenti colloqui con l'apprendista e attraverso le riflessioni e le osservazioni da questo espresse, il Tutor acquisisce conoscenze sull'apprendista, sia quelle di carattere professionale che quelle personali e comportamentali. Questo feedback viene considerato un utile strumento conoscitivo, anche per una riflessione condivisa, per fare considerazioni, ed eventuali integrazioni o approfondimenti insieme all'azienda e con l'Agenzia di formazione.
Il Tutor elabora un piano di lavoro parallelo allo svolgimento del programma teorico-pratico svolto in aula. Questo piano di lavoro contiene una scaletta del programma con la calendarizzazione di quanto appreso nelle fasi teorico-pratiche e l'organizzazione dei contenuti tenendo conto dello specifico contesto aziendale.
Il Tutor comunica all'Agenzia di Formazione - se l'apprendista manifesta difficoltà o carenze - le criticità rilevate, concordando le soluzioni . Parte integrante dell'addestramento on the job (istruzione sul posto di lavoro) sono gli aspetti comportamentali.
Il Tutor verifica che l'apprendista possa "appropriarsi" della cultura organizzativa aziendale, la possa sperimentare con una partecipazione attiva ad incarichi che riguardano situazioni da risolvere e che richiedono di mettersi in relazione sia all'interno che all'esterno dell'azienda.
Il Tutor cura che l'apprendista raggiunga quella autonomia decisionale consapevole e quella responsabilità lavorativa che sono necessarie .
Il Tutor si mantiene in contatto - per tutta la durata del periodo di apprendistato - con il responsabile del reparto in cui opera l'apprendista valutando con questo il livello di inserimento lavorativo.

La verifica dell'apprendimento sia sotto l'aspetto tecnico - professionale sia sotto quello comportamentale non è per il Tutor un'occasione per esprimere giudizi o per dare voti ad eventuali carenze dell'apprendista, ma al contrario una pratica di "assertività ed empatia" Nel suo rapporto il Tutor non si limita alla descrizione del programma realizzato attraverso il piano di lavoro, ma verifica i livelli di capacità rispetto alle attività previste dalla mansione e dal compito professionale assegnato all'apprendista. Questa valutazione vede il Tutor impegnato in prima persona per la stesura di un bilancio complessivo e globale che fa parte integrante del sistema di valutazione e di certificazione formativa. Infatti, a favore dell'apprendista che passi ad un'altra azienda, vengono assegnati crediti formativi spendibili nella nuova realtà aziendale. Tale certificazione dell'intervento formativo effettuato riguarda la verifica anche degli aspetti qualitativi in termini di risultati ottenuti.